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L’acqua fangosa divide i 5S, Meli solidale con chi s’incatena per protesta

AUGUSTA – “Sono qui a sostenere la giusta protesta dei cittadini”. Vittorio Meli certifica come la frana nel pozzo alla Villa si sta estendendo fin dentro i 5 Stelle. Il consigliere grillino è infatti apparso a sorpresa il 7 gennaio davanti l’assessorato Lavori pubblici, per “condividere e solidarizzare” con chi stava manifestando contro la crisi idrica che da due mesi e mezzo sta piegando il centro storico di Augusta. A dare il via all’ennesima manifestazione contro l’inefficienza dell’amministrazione pentastellata, impantanata in un divieto di potabilità che si trascina dal 25 ottobre, era stato Francesco Disano. Un contestatore solitario, “armato” di catenella, lucchetto e smartphone, che nelle prime ore della mattina si era incatenato ai cancelli dell’ufficio tecnico. E lì è rimasto tutto il giorno, con la sua bottiglia di acqua fangosa riempita poco prima in via 10 Ottobre, diventando in poche ore il punto di riferimento d’una città che non ne può più.

Il Comune non trova la pompa promessa dopo la Befana.

Nel day after delle festività 2019-2020, l’Isola di Augusta si è svegliata con lo stesso problema con cui Palazzo di città l’aveva congedata prima di San Silvestro. Quando la pompa collocata sull’allaccio provvisorio con la rete della Borgata, si era rivelata insufficiente a integrare la fornitura d’acqua erogata in emergenza dalla trivella nel cantiere navale Tringali. Il Comune era perciò stato costretto a riattivare il pozzo ai Giardini contaminato dal fango, mischiando l’acqua pulita con quella torbida. Assicurando però che “dopo le feste” si sarebbe provveduto ad acquistare un macchinario di sollevamento più potente, in grado di rifornire le 10 mila utenze del quartiere durante i lavori di re-incamiciatura del condotto fessurato.

Francesco Disano si incatena ai Lavori pubblici.

Francesco Disano incatenato ai Lavori pubblici.
Copertina, Vittorio Meli col contestare solitario.

“Ma quando sono stato ricevuto dall’ingegnere capo Carmelo Bramato – insieme agli assessori Giuseppe Canto e Rosanna Spinitta – ho appreso che questa pompa più grossa non è stata ancora trovata”, racconta Disano dopo il faccia a faccia. Eppure, il Comune ha programmato per il 20 gennaio l’avvio delle riparazioni nel pozzo fessurato. E per quella data, almeno il problema del bypass deve giocoforza essere risolto. “All’ufficio tecnico hanno anche ammesso di essere in difetto riguardo la carenza di comunicazioni alla popolazione”, espone ancora il contestatore solitario. Che con la stessa determinazione di Greta Thumberg, anche se con molti anni in più e una residenza al Monte che lo sottrae dal calvario dell’approvvigionamento, è tornato a piantarsi davanti l’assessorato.

E Manuel Mangano continua lo sciopero della fame.

Durante la “pausa pranzo”, Disano è stato raggiunto da Manuel Mangano. Il giovane presidente di Bella storia, dal 2 gennaio sta a sua volta manifestando sulla questione idrica con uno sciopero della fame. E all’ora del pasto di metà giornata si fa puntualmente trovare ai Giardini di levante, dove si trovano gli impianti di sollevamento del pozzo contaminato, per manifestare “contro la perdurante mancanza di soluzioni”. Visibilmente dimagrito, questa volta ha unito la sua protesta a quella dell’uomo incatenato. Avvertendo che proseguirà “finquando non tornerà regolare la fornitura di acqua potabile”. La sindaca Cettina Di Pietro ha fatto sapere che solo la parte alta del quartiere è ancora servito dall’acqua intorbidita. Ma il divieto di potabilità non è stato revocato, e a nessuno è stato spiegato quali siano le zone dove possono stare tranquilli coi rubinetti.

Manuel Mangano, in piedi al centro

Roberta Indelicato: preoccupa calo fiducia in Istituzioni.

“E’ inconcepibile come nessuno stia intervenendo su una vicenda così esplosiva dal punto di vista sociale, considerata anche l’assenza di comunicazioni tempestive ed esaurienti”, lamenta Domenica Di Blasi. Sottolinea di “non fare politica, né di avere intenzione di farne”, ma da mesi è fra i residenti che maggiormente fanno sentire la propria voce. E senza tanti timori reverenziali, pone una domanda che molti si stanno facendo:“Perché non accade nulla?”. Roberta Indelicato ritiene preoccupante “il calo di fiducia nelle istituzioni da parte della popolazione”. Questa professionista la “politica” la fa con la civica Augusta2020, della quale è presidente, ma al contestatore incatenato ha portato “sostegno come semplice cittadina indignata“. E nota comeinvesta perfino l’opposizione, la sfiducia verso quanti occupano cariche e ruoli istituzionali”.

Domenica Di Blasi

Il consigliere grillino contesta la sua amministrazione.

La crisi idrica, con tutti i suoi punti oscuri, sta ricreando la stessa situazione emotiva del 2012, quando il semplice “fumus” di infiltrazioni mafiose nell’amministrazione attecchì come un cerino sulla paglia secca. E sono sempre più quanti dichiarano che non andranno a votare alle comunali di primavera, per una discredito generalizzato che non riguarda solo la classe politica. Se persino un granitico grillino come il consigliere Meli porta aperta solidarietà al contestatore incatenato, rischiando il “processo” che attende coloro che dissentono col capo pentastellato di turno, allora lo scollamento fra Istituzioni ed elettori è davvero al livello di guardia.

Triberio: i lavori al pozzo senza la perizia geologica.

La minoranza consiliare, quando fa, si trova a disposizione strumenti limitati. Giancarlo Triberio chiede “un rafforzamento del servizio autobotti e, senza utilizzare il solito scaricabarile col passato, l’amministrazione si assuma le proprie responsabilità per dare un servizio essenziale”. A diverse settimane dalla richiesta di accesso agli atti, ha finalmente ottenuto la documentazione sul pozzo. E come si sospettava, nell’elaborato per gli interventi nel condotto è assente la perizia geologica“Mi hanno detto che non è necessaria trattandosi solo di riparazioni e non di un nuovo scavo”,racconta il capogruppo del Centrosinistra. Sarà, ma le infiltrazioni di argilla e le identiche problematiche lamentate nella trivella della Marina avrebbero consigliato un sondaggio aggiornato sul sottosuolo. Altrimenti la camicia prefabbricata che si vuole calare dento quella fessurata, rischia di essere un “cerotto” destinato a durare fino alle elezioni.

Tribulato: attendo ancora e sollecito intervento Prefetto.

“Occorreva sin dall’inizio un tavolo permanente per aggiornare costantemente i cittadini sulle iniziative”, polemizza Biagio Tribulato. Come consigliere comunale si è attivato a più riprese, senza particolari riscontri. “Rimango in attesa e sollecito l’intervento della Prefettura, affinché questo problema gestito nel peggiore dei modi possa avviarsi alla conclusione”, conclude l’esponente di Attivamente dopo l’ennesima infruttuosa ricognizione ai Lavori pubblici. E intanto altre class action si stanno allestendo in alcuni studi legali della città, per i risarcimenti da acqua non potabile. Una pioggia di ricorsi, che rischia di spazzare via il bilancio appena risanato.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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