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Augusta assente al Tar, beffa 5 Stelle sul ricorso al Piano anti-paesaggio

Ultimo aggiornamento mercoledì, 3 Marzo, 2021   00:16

AUGUSTA – “Ci costituiremo ad adiuvandum al Tar, e quindi anche lì vi seguiremo in questo percorso”. Come no: quando il coordinamento “Punta Izzo Possibile” si è presentato davanti i giudici amministrativi, il 18 aprile, del Comune di Augusta non c’era traccia alcuna. L’avvocato promesso dall’amministrazione 5 Stelle non si è proprio fatto vedere. Semplicemente perché la giunta grillina non ha mai conferito quell’incarico professionale per sostenere gli ambientalisti, che si battono contro il nuovo poligono militare sulla scogliera.

Fratelli coltelli, Di Pietro “brucia” di nuovo Marturana.

Eppure quell’aiuto legale era stato annunciato con teatrale enfasi dalla presidente del consiglio, Sarah Marturana. Il 12 gennaio si era fatta carico di sostituire la vicesindaca Roberta Suppo, alla conferenza convocata a palazzo San Biagio. In quell’occasione, la grillina aveva detto di “aver sentito il sindacoCettina Di Pietro. E di aver ricevuto compito di assicurare l’impegno degli amministratori a “condividere questa battaglia”, ingaggiata da chi vuole una riserva naturale dove ci sono i lidi balneari della Marina

Dai 5 Stelle “posizioni inutili e opportunistiche.”

In cosa si sia concretata quell’ennesima promessa di un “moVimento” di lotta (quando serve per gli hashtag trend) e di governo (quando c’è da barcamenarsi sulla poltrona), lo evidenzia un comunicato di “Punta Izzo Possibile” diffuso il venerdì santo. Piano Paesaggistico, Comune di Augusta non pervenuto”, titola sinteticamente il documento.”Riteniamo che le prese di posizione politiche risultano inutili, e finanche opportunistiche, se non accompagnate da concrete azioni amministrative”, osserva lo scritto. Aggiungendo l’invito “a una maggiore attenzione e concretezza, affinché il compito di difesa del paesaggio e dell’ambiente non venga lasciato all’esclusivo impegno volontario della cittadinanza attiva”.

Sarah Marturana “assicura” gli ambientalisti per conto di Cettina Di Pietro.
(foto di copertina, fenicotteri rosa nelle saline adiacenti al comprensorio militare)

Un’altra beffa dopo le “assicurazioni” inutili di Pisani.

E’ la seconda volta nei giro di pochi mesi, che la cittadinanza attiva” sbatte il muso con la disinvoltura pentastellata nelle promesse da marinaio. In quella conferenza ne aveva esibito un saggio anche il senatore Pino Pisani, annunciando di profondere l’impegno personale a coinvolgere la “sua” ministra Elisabetta Trenta, nella prossima visita in Sicilia. La titolare della Difesa si è poi presentata a sorpresa ad Augusta, il 17 gennaio. Ma si è ben guardata dall’incontrare “Punta Izzo Possibile”, o i giornalisti. Ha preferito un più gestibile faccia a faccia col parlamentare e la sindaca. I cui contenuti sono stati per giunta rivelati da un’intervista della grillina di governo, mica dai “portavoce” votati dagli augustani.

Addio parco, Trenta: i civili possono fare i bagni estivi.

Da quelle quattro chiacchiere fra amici di Piattaforma orfani di streaming, è stato partorito il “grande successo” che – forse – la Marina permetterà i bagni ai civili giusto un paio di mesi in estate. Fare di Punta Izzo un parco naturale e dell’identità siciliana, smilitarizzato e affidato perennemente al Comune, invece non se n’è parlato più. Con buona pace delle assicurazioni date durante lo streaming – queste si – della conferenza a San Biagio, coi giornalisti regolarmente presenti.

“Territorio da proteggere dai privati e dal Pubblico”.

Ha fatto presto a tramontare la Stella dell’Ambiente, che faceva compagnia alle altre 4 nella bandiera sventolata trionfante nella marcia sul Palazzo appena conquistato al ballottaggio. Dopo 4 anni, gli ecologisti sono costretti a ricordare ai pentastellati che “dalle Saline del Mulinello alla costa di Brucoli e Agnone, passando per Punta Izzo, il nostro fragile e irripetibile patrimonio paesaggistico va protetto da iniziative pubbliche e private che rischiano di danneggiarlo irrimediabilmente”.

Pino Pisani esprime ottimismo sulla cancellazione del programmato poligono.
Ma poi appoggia la ministra Trenta quando nega il parco concedendo solo i bagni estivi.

Natura Sicula al Tar: annullare le norme libera tutti.

Deve essere questo coordinamento senza loghi di appartenenza a rinfacciare agli ex montatori compulsivi di gazebo, che “le istituzioni locali hanno il dovere di fare la loro parte, a partire dai Comuni”. Non si tratta solo di salvare un pezzo di costa incontaminata, dal poligono di tiro militare. E’ proprio un intero territorio che è minacciato ai sensi di legge. Il ricorso al Tar promosso insieme a Natura Sicula, infatti, chiede di annullare un pezzo del nuovo Piano paesaggistico di Siracusa fresco di pubblicazione. Perché la Regione ha fatto entrare in vigore, dal 18 marzo, norme di attuazione che fanno carta straccia di 30 anni di coscienza ambientale.

Deroghe che azzerano pure i massimi vincoli di tutela.

Non c’è solo “l’introduzione di una deroga generale e arbitraria ai vincoli paesaggistici in favore delle opere militari”, che consentirebbe alla Difesa di disporre come meglio crede del territorio. In quel cavallo di Troia travestito da Piano paesaggistico si nasconde “la scelta di consentire la realizzazione di lidi, chioschi, ristoranti e depositi stagionali in aree costiere, naturalistiche e archeologiche soggette al livello di tutela 3 (il massimo)”. Praticamente, nelle zone maggiormente tutelate si può fare tutto ciò che fa soldi. Quelle norme di attuazione sembrano proprio il parto di una politica “maliziosa”, e smaliziata. Lo evidenzia persino “la previsione della possibilità d’istallare pontili galleggianti per l’ormeggio delle imbarcazioni, in zone facenti parte dell’Area Marina Protetta del Plemmirio“.E dire che in quelle acque oggi non si potrebbe calare una lenza senza rischi di sanzioni.

Comune non mette l’avvocato pro-ambientalisti: perché?

“Tra i beni interessati dalle prescrizioni del Piano impugnate, si annoverano Capo Campolato, Capo Santa Croce, Punta Izzo, parte del Parco dell’Hangar, San Cusumano e Cava Sorciaro limitrofi al Sito d’importanza comunitaria dei Monti Climiti“. Sono tutte zone appartenenti a un territorio come quello di Augusta, dove ogni salina, ogni ogni scoglio, ogni area boscosa si trova costantemente sotto assedio. Un Comune senza i soldi necessari, senza il personale sufficiente, senza gli amministratori adeguati, non è certamente in grado di difendere con successo tutto, e subito. Ma almeno un avvocato “ad adiuvandum” lo poteva nominare. Non l’ha fatto solo per incapacità?

Natura Sicula e Punta Izzo Possibile mostrano le aree da smilitarizzare.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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