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Augusta senz’acqua potabile, una class action dalle famiglie danneggiate

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   23:56

AUGUSTA – Pronta una class action contro il Comune per i 47 giorni senz’acqua potabile nell’isola di Augusta, e in una parte della Borgata. Un gruppo di residenti del centro storico ha dato mandato a un’avvocata specializzata in diritti civili, di diffidare l’Ente al risarcimento del “danno non patrimoniale”. Mentre le difficoltà dei ristoratori stanno rimettendo in discussione lo svolgimento della programmata Notte bianca. Il Comitato commercianti ha protocollato una nota per chiedere formalmente spiegazioni a Palazzo di città, e avere assicurazioni sul prosieguo delle manifestazioni natalizie. Intanto è diventata un vero e proprio “caso” la gestione delle comunicazioni da parte dell’amministrazione. Perché “l’invito in via precauzionale a utilizzare l’acqua distribuita dalla rete per il solo scarico dei servizi igienici” è stato diffuso il 9 dicembre solo a mezzo Telegram. “Ma doveva cambiare l’ordinanza”, nota Peppe Di Mare, consigliere della federazione #perAugusta.

Di Pietro: giovedì i lavori. Di mare: rincorrono eventi.

Peppe Di Mare, consigliere di #perAugusta
Copertina, salasso acqua per il Bar Morana.

Secondo il capogruppo del Misto, questa “assurda dicotomia” è stata peggiorata dall’assenza di informazioni sulle analisi del liquido pompato dal pozzo. “Le hanno pubblicate solo la mattina dopo, quando sono andato ai Lavori pubblici minacciando di chiamare i carabinieri“, racconta l’esponente dell’opposizione. Proprio la continua carenza di informazioni dettagliate nei momenti di crisi, sta creando quell’allarmismo che il Palazzo pentastellato contesta a chi si preoccupa per causa dei suoi silenzi. Di Mare parla di “un continuo rincorrere gli eventi, che non ha nessuna spiegazione nella logica”. E i fatti sembrano dargli ragione. “Domani mattina ci sarà l’ultimo incontro con la ditta incaricata, prima dell’inizio dei lavori che avrà luogo tra giovedì e venerdì”, ha scritto la sindaca Cettina Di Pietro in un post apparso su Facebook nella serata del 10 dicembre. Cioè, un mese e mezzo dopo un’emergenza annunciata, ancora non c’è un colpo di piccone. E non c’è nemmeno la banalissima “autobotte“, che il Comune avrebbe dovuto avere già da tempo.

Comune senza autobotte: nel 2016 era una “priorità”.

Salvatore Errante, consigliere di Augusta2020

Era il 12 luglio 2016, quando Salvatore Errante ha potuto discutere in consiglio la sua interrogazione sulla  “fornitura acqua potabile tramite autobotti“. Al consigliere di Augusta2020 la sindaca rispose che “quando finalmente riusciremo a portare in consiglio il bilancio di previsione 2016, cui già stanno lavorando gli uffici, possiamo anche prevedere degli investimenti. E sicuramente l’autobotte è una delle priorità di questa amministrazione”. Così “prioritaria” però non doveva essere visto che due anni dopo, col consuntivo 2018 pronto per l’aula, parla ancora al futuro. “Per inciso – con l’allineamento dei bilanci che avverrà nei prossimi giorni – il Comune si doterà di un proprio mezzo per affrontare in maniera autonoma criticità di questo tipo”. Con bar e ristoranti che registrano un meno 40 per cento sul fatturato, “per quanto riguarda le autobotti“, Di Pietro è ancora costretta a ringraziare sin da adesso la Casa di reclusione e la Misericordia che ci hanno messo a disposizione i loro mezzi”. 

Fdi: incapacità assoluta 5 Stelle, vanno a tentoni,

Enzo Inzolia, coordinatore Fdi.

Fratelli d’Italia nota che l’amministrazione “solo ora si sta attivando per reperire autobotti, laddove avrebbe dovuto essere il primissimo provvedimento da adottare”. I coordinatori Enzo Inzolia e Marco Failla, insieme con Mariada Pansera scrivono che “non si può non denunciare l’incapacità assoluta per qualsiasi azione amministrativa degna del nome”. Aggiungendo che “in sostanza, hanno reso evidente a tutti che vanno a tentoni, preferendo la logica della pezza al buco, alla soluzione radicale e tempestiva del problema”. L’assenza di adeguata programmazione è scoppiata fra le mani degli amministratori 5S, come la camicia del pozzo alla Villa che sta facendo passare argilla nella falda. Un fenomeno che si accentua dopo le piogge, per fessurazioni che già nel 2017 l’Ufficiale sanitario aveva avvertito fossero sul punto di collassare. Dopo un mese e mezzo di disagi, dei quali non si vede ancora una fine, il Comune comincia a fare i conti con la popolazione inferocita. E con i danni che la riduzione delle bollette non riesce a coprire. Il “Bar Morana“, storico caffè del centro, è stato costretto a comprare acqua minerale per 300 euro la settimana.

Sindaca serena vola a Milano per la marcia pro Segre.

Con “l’invito” di non usare i rubinetti neppure per lavare le stoviglie, la situazione è arrivata a un punto critico. I commercianti pensano a un sit in di protesta, proprio durante le manifestazioni natalizie che stanno autofinanziando. Alcune famiglie si rivolgono a un legale, per contestare in sede civile la violazione della Carta dei servizi praticamente in ogni suo articolo. Nei social ribolle l’indignazione degli utenti, cui il fango ha gia rovinato i serbatoi e adesso rischia di far buttar via le lavatrici. E Di Pietro in serata molla tutto per volare a Milano, per marciare insieme ad altri 600 sindaci in solidarietà di Liliana Segre. Un appuntamento a cui la sindaca non può evidentemente mancare, anche se la sua amministrazione non ha mai celebrato quel 25 Aprile che “liberò” la senatrice ebrea da Auschwitz. C’è pure la sua foto con l’inseparabile fascia tricolore, nella galleria ritratti di questo evento-testimonianza contro i rigurgiti di antisemitismo. E’ scattata quando mezza popolazione di Augusta ha i nervi a fior di pelle, perché non ce la fa più. L’obiettivo la mostra sorridente e rilassata.

Il post sulla partecipazione di Cettina Di Pietro alla marcia dei sindaci di Milano.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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