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Amato & Soci verso Augusta 2020 ma Niciforo resta bello e impossibile

AUGUSTA – Il “centro” del centrodestra che cerca sponda nel “centro” del centrosinistra, con l’ambiziosa speranza di diventare un “grande centro”, e il serio rischio di restare un “centrino” alle elezioni comunali del prossimo anno. Forza italia, Udc e Noi per Augusta iniziano a prendere il largo dal tavolo della Destra con Fratelli d’italia e Lega, per sperimentare nuove geometrie politiche con l’altra sponda di Augusta 2020. Ma ci vorrebbe l’Euclide dei giorni migliori per capire quale area vogliano tirare fuori Paolo Amato, Mimmo Morello e Rosario Salmeri dalla conferenza stampa che il 13 dicembre hanno convocato a Villa dei Cesari. Perché i calcoli dell’ex capogruppo provinciale forzista, dell’ex candidato sindaco democentrista e del leghista indipendente, non possono quadrare con la lista di Marco Niciforo, se prima non fanno l’atto di divorzio dai sovranisti.

Federazione Fi-Udc-ex leghisti per stoppare Carrubba.

Alla fine, l’unico collante programmatico di questo esperimento “centrista” si può riassumere nel palese tentativo di fermare il ritorno di Massimo Carrubba. Il riferimento all’ex sindaco è chiaro quando Amato dice che, per il candidato della ipotetica Dc 2.0 in chiave augustana, “non siamo sul politico di professione”. Per il resto la federazione del “super-centro” è più per i no che per i si. Ufficialmente parlano “con tutti”. Però dicono no a Peppe Di Mare e alle sue liste #perAugusta, perché “è candidato da 4 anni e mezzo e la nostra candidatura deve partire dal basso e non dall’alto”. Con Lega e Fdi “l’alleanza è naturale”, tuttavia vengono fuori con una federazione dopo mesi di tavolo coi sovranisti.

Rottura coi sovranisti per le regole delle primarie.

Mimmo Morello, Udc

La trattativa nel centrodestra doc si è impantanata sulle primarie. A parole tutti le vogliono, nei fatti ognuno a modo suo. I leghisti intendono farle solo con gli iscritti dei partiti, ben sapendo che l’Udc non ha nemmeno le tessere e Forza italia l’ultimo tesseramento l’ha fatto quando Silvio Berlusconi si divertiva al Bunga Bunga. Il portavoce forzista parla adesso di “primarie aperte”. Alle quali “il candidato auto-referenziale” Di Mare ha dato eventuale disponibilità, attraverso la sua federazione. Ma nel gioco dell’oca del centrodestra ha fatto ripassare tutti dal Via, questa tirata di dadi dal delfino di Marco Stella. Perché chi fra i sovranisti ha ambizioni di Palazzo, pensa di andare alla nomination per investitura romana senza rischiare uno scontro a colpi di scheda con un temibile concorrente già in corsa.

Salmeri: questa coalizione il più larga possibile.

Amato dice che “per interesse comune qualcuno deve fare un passo indietro”. E aggiunge di “voler unire tutto il centro contro i 5 Stelle“. Sui quali al momento non parla, “perché vediamo prima dove arrivano col loro mandato; poi tireremo le somme”. Secondo l’Udc di Morello, la base di un programma anti-grillino deve porsi la “questione della competenza” e guardare ideologicamente addirittura al pensiero di don Luigi Sturzo. Salmeri invece vola più basso, ma più concreto. “Come forza di centro abbiamo ritenuto necessario aggregarci, ma questa coalizione adesso deve essere più larga possibile”, aggiunge il portavoce della lista Noi per Augusta, sorta dopo la scissione del circolo leghista.

Saro Salmeri, portavoce di Noi per Augusta.
Copertina, il coordinatore forzista Paolo Amato.

Amato: rischio di brutta figura alla portata di tutti.

Il forzista Amato avverte:“Il rischio di fare brutta figura è alla portata di tutti”. Solo che il rimedio sarebbe una macedonia, dalla figuraccia assicurata in partenza. “Siamo il centro del centrodestra, siamo aperti, guardiamo con attenzione al polo sovranista, al candidato sindaco Di Mare, al centro del centrosinistra“. Insomma, tutti insieme ma molto poco appassionatamente. Perché Lega e Fdi hanno un asse a livello nazionale, che puntano a replicare sul piano locale. Pensano di avere dalla loro i sondaggi per Matteo Salvini e Giorgia Meloni, per cui rivendicano che la sindacatura esca da quella bicicletta sovranista. Di Mare ha un paio di liste già pronte e una campagna già avviata da tempo, per cui fare passi indietro lo considera un vero suicidio politico.

Le condizioni di Niciforo: prima distanze da Lega-Fdi.

Il gruppo consiliare di Augusta 2020
Canigiula, Errante e Niciforo

Lo stesso harakiri sarebbe per il cosiddetto “centro del centrosinistra”, alias Augusta 2020. Il suo capogruppo Niciforo ha presenziato da osservatore alla conferenza stampa di questo “ipercentro”. Si è portato dietro la sua squadra di consiglieri, Enzo Canigiula e Salvo Errante. E molto accortamente si sono accomodati in ultima fila. Nel simbolismo esoterico della politica significa: stiamo qui per ascoltare. E quanto hanno sentito non deve averli convinti più di tanto. Perché nella loro lista civica c’è una forte componente di autentico centrosinistra. Pensare di trascinarla in un’alleanza con la Lega e Fdi, facendole rinnegare storia e convinzioni in nome della realpolitik, significa non aver capito con chi si divide la casa.

Il nuovo fronte “anti-ritorno” non preoccupa Carrubba.

Franco Lisitano, consigliere di Art1.

Il divorzio dai sovranisti deve essere esplicito, prima di trattare alla luce del sole su una coalizione di “centro-centro”. Salmeri e federati vogliono arrivare lì. Ma al momento non hanno il coraggio – o l’opportunità politica – di essere i primi a lasciare quell’area così comoda, secondo i sondaggisti. In questa partita a scacchi, a restare fuori è Carrubba“Non ho tessere, ma da sempre sono un moderato che guarda a centrosinistra“, commenta l’ex sindaco dopo aver visto lo streaming della conferenza stampa. Quel “centro che più centro non si può”, lo impensierisce relativamente. Nonostante la presenza in sala del consigliere di Articolouno, Franco Lisitano, nella sua area di riferimento non si registrano defezioni esplicite. Semmai può andare a raccogliere qualcuno dei cocci che la federazione di “neo-centro” è fatalmente destinata a lasciare.

Tutti senza aspiranti sindaci e Di Mare non sfonda.

Amato & Soci scommettono su un campo centrista molto affollato, paralizzato da veti incrociati. Le vittorie dei 5 Stelle insegnano però che non servono armate di liste, imbottite di ceto politico. E’ fondamentale avere il candidato sindaco più spendibile con l’elettorato. E qui iniziano le dolenti note per chi cerca di evitare un bis dei grillini. La mini-federazione FiUdcex leghisti che sogna un “mega-centro”, sostiene di “avere un paio di nomi” ma odora di bluff. La più rodata federazione #perAugusta ha Di Mare, ma sembra abbia raggiunto il suo limite di espansione e purtroppo starebbe sotto la linea di galleggiamento. Il civismo bicolore e insapore di Niciforo lo sta lasciando col cerino in mano. I partiti del centrosinistra continuano a girare a vuoto, cercando di capire chi sta dove fra Pd, Iv, Art1 e Azione. Carrubba cerca di mettere ordine, ma neppure lui sembra avere sindacature in tasca. “Bisogna vedere chi ha più appeal“, dice vago. E se tutti quanti se la giocassero a briscola?

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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