Petrolchimico, brucia di nuovo plastica Ecomac: tarda allarme nube ERROR404.ONLINE di Massimo Ciccarello Scritto domenica, 6 Luglio, 2025 07:00 AUGUSTA – Minimizzare la reale portata, eludere la questione centrale, avvisare senza far preoccupare più di tanto. Nella zona industriale lo schema è quello ampiamente collaudato: dire il meno possibile e solo quando non se può fare a meno. Si è ripetuto durante l’ultima emergenza Ecomac del 5 luglio. Così il day after per la nube tossica che si è stesa sopra le città del Petrolchimico, neanche tre anni dopo il medesimo incidente nello stesso impianto di smaltimento, si porta dietro l’identica scia di polemiche. Bipartisan fra l’altro, perché nessuno vuole restare col cerino in mano su un disastro ambientale dalla portata ancora tutta da scoprire. Infatti non c’è solo fatalità, dietro il devastante incendio scoppiato nel deposito della plastica da riciclare. Aldilà delle cause da accertare ufficialmente, e dei dati dell’Arpa sugli inquinanti ufficialmente dispersi nell’atmosfera, pesa come un macigno la qualità dell’informazione alla popolazione. Che non è stata esauriente, né tempestiva, come l’evidente pericolo di diossina richiedeva. Con la Protezione civile dei Comuni in ordine sparso, offrendo certezze col contagocce. E solo dopo che i social hanno rilanciato le prime notizie di stampa, sulla reale natura della densa colonna nero cupo levatasi dall’impianto di riciclo a San Cusmano. Una contrada che si trova in mezzo alle raffinerie, in pieno territorio augustano. Eppure proprio Augusta si è classificata maglia nera sugli avvisi di pericolo. Priolo è stata più tempestiva, col suo sistema di alert via sms. Melilli si è accodata quando il vento ha spinto il fumo sull’abitato. Ma con l’ambiguo invito ai melillesi di serrarsi in casa coi condizionatori in modalità ricircolo, o di restare chiusi dentro negozi e supermercati, rassicurandoli al contempo sull’assenza di diossine che nessun monitoraggio può efficacemente rilevare seduta stante. PER APPROFONDIRE: Incendio Ecomac Augusta: finisce in Procura il disastro annunciato Comunicazioni istituzionali carenti: le popolazioni fanno rete con Stop veleni per informarsi. sopra, sotto e copertina: l’incendio delle plastiche da riciclare stoccate alla Ecomac. Non è eccessivamente paradossale che le reti sociali degli ambientalisti siano state più efficaci, nel coordinare le informazioni alla gente comune. E non è neppure tanto paradossale che sia stato un semplice comitato di attivisti senza risorse, come Stop veleni, ad essere “fin da subito allertato da molti cittadini di Augusta e Melilli che ci hanno inviato video e foto”. A essere paradossale è che non sia cambiato nulla negli avvisi alla popolazione, dopo la “prova generale” di disastro ambientale verificatasi il 22 agosto 2022. Quando questa stessa azienda Ecomac è andata a fuoco durante un forte temporale, secondo la ricostruzione ufficiale a causa di un fulmine su un cavo ad alta tensione. Nella denuncia presentata dagli ambientalisti, però, venne riportato che l’impianto era carente su alcune prescrizioni di sicurezza antincendio richieste dall’autorizzazione a operare. Inoltre, nonostante le apparecchiature adatte siano arrivate in zona solo alcuni giorni dopo, l’Arpa aveva appurato livelli di diossina 4 volte superiori i limiti consentiti per un centro abitato, e il 50 per cento sopra quelli ammessi per un comprensorio altamente industrializzato. Eppure nell’afosa estate 2025, quando gli stoccaggi delle plastiche appaiono imponenti nei filmati ripresi all’interno dell’azienda mentre iniziano a bruciare, quella lezione non è stata ancora imparata. Il comunicato di Stop veleni ricorda che, “da parte delle autorità preposte alla tutela della salute pubblica, le parole quella volta furono di rassicurazione ma nessuno abboccò”. Perciò adesso “ci chiediamo e vi chiediamo cosa sia successo questa volta. Ci chiediamo e vi chiediamo quale atteggiamento dobbiamo tenere in questa spregevole situazione, che siamo certi verrà raccontata anche questa volta come del tutto sotto controllo”. PER APPROFONDIRE: Incendio Ecomac, diossine 4 volte il limite ma l’Arpa ignora Augusta PER APPROFONDIRE: Augusta, l’Arpa: nube di Pasquetta non è industriale, diossine non cercate Il Pd si mobilita sulle reticenze dei Comuni: il senatore Nicita annuncia un’interrogazione urgente. Parla anche la politica d’opposizione, ma il Pd con cultura di governo sta attento a non interrogarsi sul ruolo della prefettura nel coordinare l’informazione dei sindaci in caso di disastro ambientale nel Petrolchimico. Il Partito democratico di Augusta, in una nota del segretario Fiorindo Passanisi, ricorda che “in una zona ad alto rischio occorre a monte un piano concreto di monitoraggio, prevenzione e messa in sicurezza, investendo risorse e non intervenire a fatti compiuti”. Mentre il segretario provinciale, Piergiorgio Giarratana, scrive che “non sono trascorse 24 ore dalla direzione provinciale dove abbiamo denunciato un allentamento dell’attenzione sulle misure che riguardano la sicurezza degli impianti, con incidenti che si susseguono di giorno in giorno”. Il gruppo consiliare di Siracusa, invece, al sindaco Francesco Italia pone una questione che indirettamente può toccare pure l’estate augustana: “Considerata la presenza di eventi in programmazione che comportano assembramenti all’aperto, riteniamo doveroso che la cittadinanza sia messa nelle condizioni di compiere scelte consapevoli. Riteniamo che un’informazione puntuale sia un atto di responsabilità, necessario a tutelare la salute pubblica e a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali. In situazioni come questa, la trasparenza, la tempestività e la responsabilità istituzionale non sono opzioni, ma doveri inderogabili”. Il senatore dem Antonio Nicita annuncia che “con le altre forze di opposizione depositerò una interrogazione urgente“, focalizzata sulle misure per “i rischi ambientali e per la salute“. PER APPROFONDIRE: Pd: Augusta città di rischi, perché Piano protezione civile del 1988? PER APPROFONDIRE: Piano aria da rifare, il Tar: si basa su dati vecchi e centraline fuorilegge Carta ammette l’errore del centrodestra sulla manica larga verso qualunque tipo di investimento. Screenshot dal video social sull’incendio Ecomac. La politica giunta al potere cavalcando il populismo, dal canto suo dice che “è fondamentale in momenti come questi evitare ogni forma di populismo o strumentalizzazione politica: non è il tempo delle polemiche, ma della responsabilità e dell’unità. Serve coesione istituzionale“. Lo scrive in un post la forzista Daniela Ternullo, ricordando “che si tratta di un capannone privato – e non una struttura pubblica – a essere stato coinvolto nell’incendio”. La senatrice di Melilli, però, gira intorno una questione che il sindaco melillese Peppe Carta non ha paura di toccare: la propensione del centrodestra – alla guida di Regione, Provincia e Comuni industriali – nel privilegiare qualunque tipo di imprenditoria a scapito delle cautele ambientali. “Non è per niente buono questo atteggiamento di vantaggio che stiamo dando a tutte le imprese affinché possano investire, adesso servono prescrizioni più chiare”, dice nelle vesti di presidente della commissione Ambiente all’Ars. Visibilmente teso e preoccupato, il deputato regionale autonomista probabilmente non pensa all’alleato augustano Giuseppe Di Mare, sindaco meloniano che Grande sicilia sorregge, quando in diretta Facebook avverte che “mi dispiace per gli imprenditori ma non faremo più sconti a nessuno”. Sono parole che riportano a galla l’inaugurazione del rinnovato impianto Ecomac, quando Di Mare di tricolore fasciato la celebrava postando il taglio del nastro. “Un’azienda leader nel territorio che ha investito in tecnologia e macchinari innovativi”, scriveva l’11 febbraio scorso, nonostante risultasse ancora in corso il procedimento penale sul primo incendio. Dopo il secondo però si proclama “molto arrabbiato”, anche se il tenore delle sue comunicazioni sul canale Telegram del Comune sono state accusate di “reticenza”, visto come è stata taciuta la combustione di plastiche. “Arrabbiato? Speriamo che lo rimanga anche le prossime settimane e mesi”, chiosa Domenico Tringali, presidente di Edicola libera. Riproponendo quel post con “faccio i complimenti alla governance di Ecomac per la lungimiranza e il coraggio di scommettere sul territorio”, scritto dal primo cittadino all’azienda che spesso figura fra gli sponsor per la stagione spettacoli. PER APPROFONDIRE: Augusta: puzze, diossina e Arpa senza fondi per riparare rete aria PER APPROFONDIRE: Augusta: reti e diossine. Arpa Sicilia, “precisazione” o silenziatore? Augusta di mare: divieti spariti e “valorizzazione” privata della costasabato, 12 Luglio, 2025AUGUSTA – Si accendono le luci, sparisce il divieto, appare la pubblicità progresso. Che però non riguarda la eventuale presenza di diossine della Ecomac nelle acque marine, perché nessuno ad… Petrolchimico, brucia di nuovo plastica Ecomac: tarda allarme nubedomenica, 6 Luglio, 2025AUGUSTA – Minimizzare la reale portata, eludere la questione centrale, avvisare senza far preoccupare più di tanto. Nella zona industriale lo schema è quello ampiamente collaudato: dire il meno possibile… Piazza Mattarella, apertura-evento: ma c’è pure la Procura europeadomenica, 29 Giugno, 2025AUGUSTA – “Andrebbero ripensate le nostre città, negli ultimi anni 40 gradi da queste parti sono sempre stati toccati, e in alcuni casi anche superati”. 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