La Juta a Montevergine, un inno alla diversità COPERTINA CULTURA PRIMO PIANO di Antonella Dell'Orto Scritto martedì, 4 Febbraio, 2025 07:31 Esiste in Campania un calendario legato alle feste popolari e molte sono le date che coincidono con le feste religiose che a loro volta sono connesse con le feste intimamente legate ai cicli della Natura. E che a loro volta sono legate con le pratiche agricole. Una grande e bella rete unisce tutti. Vivere questo calendario è in qualche modo ricercare e riscoprire il ritmo delle stagioni, riconnettersi con il Creato e sentirsi in armonia con esso. Il 2 febbraio é la Candelora, il 1 febbraio è Imbolc, la festa della luce nel calendario celtico. Un momento della festa de La Juta a Montevergine, 2 febbraio 2025 In Campania per la candelora la tradizionale “Juta a Montevergine” E proprio sulla cima di questa montagna calcarea – il santuario si trova a oltre 1200metri di altezza -, è custodita l’immagine della Madonna Nera, una delle sette sorelle. Le Sette Madonne Quest’anno oltre 10.000 persone hanno partecipato alla tradizionale festa – tra cui Alessandro Cecchi Paone e Vladimir Luxuria. Sette Madonne in Campania che prendono il nome dai luoghi a cui sono legate: la Madonna dell’Arco di Sant’Anastasia e la Madonna Pacchiana di Castello di Somma Vesuviana in provincia di Napoli; la Madonna delle Galline di Pagani, la Madonna dei Bagni di Scafati, la Madonna dell’Avvocata di Maiori, la Madonna di Materdomini di Nocera Superiore in provincia di Salerno, la Madonna di Montevergine a Mercogliano, in provincia di Avellino. Tra le “braccia” di Mamma Schiavone La Madonna di Montevergine è chiamata mamma Schiavona ed è la Madonna protettrice dei “femminielli“. Chi sono i femminielli? Per capire questa che è una vera e propria identità culturale bisogna inoltrarsi nei vicoli di Napoli dove questa figura è nata. Il femminiello fa parte del tessuto sociale dei quartieri popolari del centro storico di Napoli dove è una persona rispettata, è accolta e ben voluta dalla popolazione, si dice che porti fortuna ed è espressione di quella che è la grande accoglienza che ha il popolo napoletano nei confronti della diversità. Balli e musiche popolari arricchiscono la festa religiosa, tra sacro e profano Di questi tempi, dove governi del “globo terracqueo” bandiscono le diversità e senza parafrasi decidono che esistono soltanto due generi il maschile e il femminile, la festa di Montevergine assume un significato sempre più importante, l’orgoglio e la rivendicazione di essere quello che si è, diventa sempre più urgente. La partecipazione imponente che quest’anno ha visto la partecipazione di più di diecimila persone è espressione di questo bisogno. Il popolo nella sua più viva espressione caleidiscopica si è arrampicato fin sulla cima della montagna per rivendicare il diritto di esistere, e la tammorra con le castagnette hanno segnato il ritmo della festa. Il mondo è bello perché è vario e nella varietà risiede la sua bellezza. Il 3 febbraio è anche la giornata dei calzini spaiati, ma quanta originalità c’è nell’indossare due calzini differenti, perché omologarci? Libertà e rispetto questi i principi da difendere. W la diversità! W mamma Schiavona! Corte Europea boccia l’Italia: Terra dei Fuochi è emergenza assoluta Sortino Diruta: il borgo medievale che ricorda il “Grande Terremoto” Enzo Sellerio, lo sguardo di un fotografo su una Sicilia in trasformazione Autore Antonella Dell'Orto Biologa e contadina. E tanto altro ancora. Visualizza tutti gli articoli