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Dc Augusta, Stella ignora regolamenti e Cei: no a mozione su Gaza

AUGUSTA – Nessun gesto di solidarietà, nemmeno simbolica, per la popolazione di Gaza. La rediviva Democrazia cristiana, ad Augusta esordisce nell’aula consiliare smarcandosi da Vaticano e Conferenza episcopale italiana. Lo fa negando la discussione sulla mozione per esprimere sostegno morale alle vittime civili della Palestina. Il “no” – che sulla questione palestinese va in controtendenza agli stessi riferimenti tradizionali dei democristiani – è arrivato il 25 giugno dal coordinatore cittadino, Marco Stella. Quando, nelle vesti di presidente del consiglio comunale, ha persino ignorato platealmente il regolamento pur di non trattare l’argomento durante la seduta. Il documento era stato presentato in aula dal gruppo 5 Stelle nel corso della sessione precedente, ed era sostenuto dai consiglieri del Partito democratico. A stretti termini regolamentari, il punto doveva obbligatoriamente essere inserito all’ordine del giorno della convocazione successiva. Ma la presidenza, fresca di tessera rossocrociata dopo il brusco allontanamento da Fratelli d’italia, non ne ha tenuto alcun conto. In replica alle contestazioni dei pentastellati, confortati dall’ammissione dello stesso segretario generale sulla fondatezza dei loro rilievi, Stella si è assunto pubblicamente la piena responsabilità politica della scelta. Motivandola con la singolare spiegazione circa la scarsa attinenza con gli altri punti in agenda, relativi all’aumento delle tariffe per la Tari. L’opposizione ha protestato innalzando cartelli con la bandiera dei palestinesi.

Cuffaro affida il ritorno della Democrazia cristiana a ex missini che ignorano il Papa e i vescovi.

da destra, Totò Cuffaro con Marco Stella.
copertina, da sinistra: Uccio Blanco, Roberta Suppo, Milena Contento, Giancarlo Triberio..

Lo sbarco della nuova Dc nel Siracusano era stato entusiasticamente benedetto dallo stesso fondatore, l’ex governatore Totò Cuffaro, tornato alla politica attiva dopo aver scontato la pena per favoreggiamento aggravato alla mafia. Nonostante il trascorso giudiziario, tuttavia, l’ex presidente della Regione Siciliana ha sempre esibito con orgoglio le radici ideali democristiane. Le quali, appunto, intendono rappresentare in politica quelle istanze del mondo cattolico concretamente espresse dalla Cei. Nella necessità di allargarsi in questa parte dell’isola, tuttavia, il leader dei politici dichiaratamente “cattolici” si è affidato a pezzi di dirigenza cresciuta nella Destra. Dove l’ammirazione per l’uomo forte al comando e l’uso della forza per la risoluzione dei conflitti, scorrono da sempre come fiumi carsici. Così, proprio nel momento in cui i centristi augustani salutavano il ritorno dei mai rimpianti democristiani sulla scena cittadina, alla prima prova concreta è emersa l’originaria anima “nera” dei post-missini che ne vogliono raccogliere l’eredità. Eppure la mozione era sostanzialmente “innocua”, persino per i consiglieri Fdi. Dato che il governo italiano ufficialmente si spende non solo per la liberazione immediata degli ostaggi in mano ai terroristi di Hamas, ma anche per la fine dei bombardamenti israeliani nella Striscia.

La mozione di 5s e Pd per impegnare il Comune “a promuovere una cultura dei diritti umani”.

Tiziana Roggio.

“La mozione è posta con la premessa che venga ricordata la grave situazione umanitaria in corso a Gaza”, puntualizza il documento dell’opposizione. Che invitava l’amministrazione di centrodestra a aderire all’iniziativa di esporre negli edifici pubblici un lenzuolo bianco, simbolo del lutto nel mondo arabo, poiché è il sudario dove la salma viene avvolta nel corteo funebre a bara scoperta. Lo scritto concludeva impegnando il consiglio comunale “a promuovere una cultura di rispetto per i diritti umani, e a sostenere iniziative che mirano a risolvere il conflitto in modo pacifico”. Un testo in apparenza ampiamente condivisibile da un genuino consesso democratico, realmente alieno da ammirazione per autoritarismi e colonialismo, che comunque l’aula avrebbe potuto eventualmente aggiustare nei passaggi più “impegnativi” per amministratori già in campagna elettorale a 360 gradi. Invece Stella ha subito dimenticato la nuova collocazione democristiana, accollandosi il peso politico del no alla discussione. Smentendo peraltro l’impegno arrivato nella seduta precedente dal vicesindaco Biagio Tribulato, espressione dei centristi di Grande sicilia. Che aveva ipotizzato “una lettera di ringraziamento” alla dottoressa augustana Tiziana Roggio, sola italiana a operare nell’unico ospedale ancora funzionante a Khan Yunis.

L’amministrazione delle onorificenze facili snobba la dottoressa augustana unica italiana a Gaza.

I medici palestinesi di Khan Yunis con i camici fai-da-te.

Ma nella città dove un’intitolazione o una cittadinanza onoraria non si nega a nessuno che porti le stellette, un camice chirurgico con la croce rossa non ha lo stesso appeal nel Palazzo, specie se non lo indossa un primario della zona. Così quel gesto pubblico di apprezzamento alla concittadina che ha dedicato le ferie estive per stare in una precaria sala operatoria a rischio bombardamenti, è rimasta una frase buttata lì nell’aula di San Biagio, sull’onda della popolarità esplosa quando è stata intervista dalle tivù nazionali. Ci ha pensato però la no profit Piano terra a farle arrivare il “grazie” collettivo degli augustani pacifici e pacifisti, nel corso di una serata organizzata il 15 giugno agli Orti sociali insieme alle Ong che stazionano nel golfo Xifonio. In 130 sono andati fino in contrada Stancollo, sfidando afa pomeridiana e zanzare, per ascoltare il racconto di chi è andato a Gaza per dare una mano. Nella pagina Facebook dell’“associazione di promozione sociale a tutela dell’ambiente e del territorio” c’è ancora il video della diretta. Dove la dottoressa Roggio racconta del salto dal reparto di chirurgia plastica in un’ospedale di Londra, alle corsie sovraffollate dove i colleghi locali operano con i camici cuciti a mano utilizzando stoffa recuperata chissà dove. 

Tiziana Roggio riempie il prato di Piano terra col racconto del dramma umanitario nella Striscia.

Gli Orti sociali della no-profit Piano Terra gremiti per ascoltare l’augustana volontaria nell’ospedale della Striscia.

Senza enfasi né concessioni al “colore”, o alla politica, Tiziana racconta delle estenuanti attese imposte dalle autorità militari. Dell’obbligo di bagaglio all’osso, che i volontari imbottiscono del materiale medico di base e del cibo necessario per sopravvivere un mese”. Parla delle perquisizioni minuziose e delle confische di medicinali, senza ricevere spiegazioni. Racconta di come “non ci sono più malati cronici nella Striscia, perché sono tutti deceduti per mancanza di cure, e chi muore oggi è in piena salute”. Registra come un dato di cronaca, senza alcuna vena polemica, la corsia preferenziale che hanno i medici delle Ong americane rispetto quelle europee. E di come, in un certo momento e nonostante ce ne fosse un disperato bisogno, le autorità israeliane “facessero passare solo il personale di supporto ma non i dottori“. Una volta sul posto, trova solo nel comune senso di umanità la forza di tenere il bisturi in turni impossibili, a operare senza anestetici, a decidere su due piedi chi può essere salvato e chi no. Non tace sulla distribuzione di cibo monopolizzata da una ambigua “no-profit” Usa, sospettata di operare una schedatura biometrica di massa sulla popolazione. Una testimonianza forte, un pugno nello stomaco come il dato degli “oltre 200 giornalisti palestinesi uccisi” mentre raccontavano sul campo cosa sta accadendo. “Questa mozione ha lo scopo di testimoniare il profondo rispetto per le vittime di Gaza e di contribuire a un cambio di rotta verso la pace in Medio Oriente“, concludeva il documento degli aconfessionali 5s sostenuto dall’agnostico Pd. Ma proprio chi rappresenta il partito cattolico con la croce sul simbolo, ha deciso che non era il caso di “inquinare” il dibattito d’aula sull’ennesimo aumento della spazzatura.

Autore

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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