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Augusta, Forza italia crede alla Camera con vista del bis Di Mare

AUGUSTA – Forza italia: presente!”. Mentre i “camerati” meloniani di Siracusa gli si stanno raffreddando, subodorandone le aperte ambizioni alla Camera per sfilare la poltrona all’onorevole Luca Cannata e sfasciare consolidati equilibri, Peppe Di Mare incassa l’arruolamento dei berlusconiani provinciali. Con un comunicato diffuso il 25 novembre, i forzisti si piazzano in prima linea nel fronte che dovrà spingere il sindaco di Augusta per bissare il mandato. “L’incontro dei vertici con Di Mare è stato propedeutico proprio per l’organizzazione delle prossime elezioni amministrative, che vedranno il centrodestra nuovamente compatto a sostegno della ricandidatura del primo cittadino uscente”, scrivono nel loro documento. Dove raccontano di un summit a Villa dei Cesari con  “il segretario provinciale Corrado Bonfanti, il deputato regionale Riccardo Gennuso, l’assessora Valeria Coco e il coordinatore comunale Paolino Amato, padrone di casa. Una riunione che ha affrontato la questione interna su tesseramento e congressi cittadini, ma che “nella seconda parte dei lavori” si è svolta insieme al sindaco Fratelli d’italia. Una presenza che gli ha fruttato il primo endorsement di un partito al governo, proprio nel momento in cui quello dove è tesserato inizia a prendergli le misure dopo la tempesta sui fondi spettacoli della Regione, che ha fatto maldestramente scoppiare il suo sponsor regionale Carlo Auteri.

Appoggio del partito berlusconiano in cambio del sostegno per Amato alla Provincia?

sopra, al centro il sindaco Di Mare con la senatrice Ternullo (seconda da destra) nella foto ricordo per l’ingresso di Fi in maggioranza.
copertina, da sinistra: il consigliere Corrado Amato col padre Paolo, Corrado Bonfanti, Valeria Coco e Riccardo Gennuso.

Ovviamente una fuga in avanti così impegnativa, con ancora un anno davanti per il voto alle comunali, ha una sua contropartita. Secondo voci di corridoio, sarebbe la promessa strappata a Di Mare circa un sostegno alle redivive provinciali. Amato non nasconde di “essersi messo a disposizione” di Fi, per un ritorno in quella Provincia dove è stato protagonista prima della loro abolizione. Se le preferenze nelle urne saranno vistose, la rentrée avverrà in un ruolo di primo piano: ma quale? Il sindaco in questo momento assicura mari e monti a tutti, assessorati a decine e seggi sicuri in consiglio a centinaia. Un altro paio di maniche è la volontà di onorare le promesse, e soprattuto la forza necessaria per eventualmente mantenerle. Tanto che ha persino messo in mezzo il teorico avversario Pippo Gulino, per farsi aiutare a riempire la lista di qualche alleato pro tempore, come Augusta2020. Ha subito fatto il giro delle catene whatsapp l’incontro a tre al Circolo nautico, insieme all’ex sindaco anni Novanta e al suo ex pupillo Marco Niciforo. Pare che il “threesome” interpartitico fosse dedicato a un esponente della fastidiosa civica Augusta vera, Marco Bertoni, già abbondantemente bidonato in questi anni. 

Gulino, bye bye opposizione: il sindaco lo convince che sarà deputato se vince col 70 per cento.

Pippo Gulino candidato sindaco alle comunali 2020 perse al ballottaggio con Di Mare.

Sembra che a far decidere Gulino di mettersi in mezzo, fra gente che ha pochi motivi per stringersi metaforicamente la mano, sia stato il progetto esposto dal primo cittadino. Secondo il quale la sua corrente Fdi, facente capo al ministro Francesco Lollobrigida e al luogotenente siciliano Manlio Messina, gli avrebbe assicurato un futuro da deputato a Montecitorio. A condizione che dalle urne 2025 fosse uscito vincitore con uno squillante risultato, il più possibile vicino al 70 per cento di preferenze. Obiettivo ambizioso, visto il palpabile calo di popolarità nell’elettorato storico di riferimento, che costringe Di Mare a pescare fuori dal suo tradizionale recinto. I forzisti sono i primi a chiudere subito sulla ricandidatura, bruciando sul tempo la corazzata Mpa del sindaco-onorevole Peppe Carta, e scaricando i superstiti della Lega. Col loro Saro Salmeri pare ci fosse un accordo di massima per una lista bicicletta, senza simbolo del Carroccio ma con un logo alias perché Matteo Salvini non tira più da queste parti, specialmente dopo il velenoso addio del leader provinciale Enzo Vinciullo. Ora Amato dice che “Forza italia avrà una lista tutta sua col proprio simbolo, perché gli oltre 200 tesserati dimostrano che il partito sta andando alla grande in città, visto anche che abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi alle ultime comunali”. E i compagni di strada leghisti? “Si faranno una lista tutta loro”. Il susseguente “se ci riescono” resta sospeso nell’aria, anche se perfettamente intellegibile.

Intesa con Fdi e dietrofront su reflui a Ias, Bonfanti: Augusta è un punto di forza cui teniamo molto.

Stefano Munafò, ex segretario territoriale Uil.

Sul piatto degli ambiziosi progetti sindacali, Fi mette anche il peso del proprio establishment provinciale. Augusta è un punto di forza al quale teniamo molto”, sottolinea Bonfanti. Aggiungendo che “proprio sul fronte megarese il nostro impegno è massimo per la difesa del petrolchimico, e dei posti di lavoro che deve continuare a garantire”. Dice che “non abbassiamo certo la guardia sul fronte della tutela ambientale, accelerando sulla depurazione e sulla salvaguardia della salute“. Sorvolando disinvoltamente sulla nuova linea favorevole all’oneroso depuratore cittadino, con relativo dietrofront riguardo l’allaccio di Augusta all’Ias. Sul no a usare l’impianto priolese per salvarlo dalla chiusura, proprio il consulente forzista Stefano Munafò aveva rimesso l’incarico, quando Di Mare ha bocciato definitivamente l’ipotesi consortile senza nemmeno consultare l’alleato. Anche sulla “salvaguardia della salute” sfugge alla questione Muscatello, dove l’assessorato regionale retto da un berlusconiano vuole togliere l’ennesimo reparto strategico – ematoncologia – mentre il potenziamento di oncologia e ematologia resta ancora sulla carta. Scippo sul quale Di Mare è rimasto sorprendentemente silenzioso, e ora potrebbe comprendersi il perché: sacrifico politico necessario, sull’altare dell’umana ambizione personale al titolo di onorevole?

Gennuso garante dell’amministrazione Di Mare all’Ars dopo l’eclissi del main sponsor Auteri.

il sindaco fdi Augusta ra Manlio Messina e Carlo Auteri.

“Grazie al lavoro del nostro deputato di riferimento, Riccardo Gennuso, possiamo garantire una presenza operativa ed incisiva per la quale la Regione è un fondamentale punto di riferimento”, puntualizza Bonfanti non a caso. Come non sembra nemmeno casuale che nel servizio buono sciorinato da Fi all’ambizioso sindaco augustano, manca la senatrice melillese Daniela Ternullo. Sulla parlamentare forzista, avversaria storica di quel melillese Carta senza il quale la partita del bis per Di Mare si riapre, le risposte diventano vaghe: invitata o non invitata? Ad amletica domanda, risposta shakesperiana da “Molto rumore per nulla”: Amato infatti fa rilevare “l’importanza della presenza di Gennuso all’incontro col sindaco”, perché in Sicilia un piede a Palazzo dei Normanni vale più di cento passi a Palazzo Madama. Concetto afferrato, specie ora che Auteri è in caduta libera nel limbo del Misto. Quindi i berlusconiani di Augusta che faranno adesso? “Adesso è il momento di serrare le fila in difesa dei posti di lavoro e della qualità della vita nei Comuni industriali, sapendo che ci sostiene un grande partito e un deputato regionale che ha dimostrato grande capacità operativa”. Strano, perché a leggere la comunicazione politica del sindaco, finora è sembrato che tutto arrivasse solo e soltanto per merito dei suoi Fratelli d’italia.

Aggiornamento: Aldo Raina puntualizza il ruolo di Bertoni in Augusta vera.

Comunico in qualità di presidente dell’ Associazione ‘Augusta vera’ che Marco Bertoni non ha ruolo nel direttivo e nemmeno socio, ma nel periodo in cui ero coordinatore di Sud chiama Nord lui ha sempre dichiarato di essere un esponente diretto storico del partito di Cateno De Luca. Giusto fare chiarezza e ricordare che Augusta Vera si è dissociata con un comunicato stampa ufficiale consegnato alla stampa dove personalmente io ed il consigliere comunale Ciccio La Ferla non facciamo più parte del progetto Sud chiama Nord. Concludo dicendo che l’amico Marco Bertoni non rappresenta l’associazione e né tanto meno è socio”. Così scrive Aldo Raina, in post su Facebook dove sostanzialmente dà a Bertoni del “signor nessuno”, almeno riguardo questa lista uscita dall’orbita De Luca così velocemente come c’era entrata. Eppure l’ex consigliere comunale, ai tempi di Gulino sindaco, aveva preso le distanze dal vulcanico onorevole messinese subito dopo Augusta vera. Spiegando la scelta con le stesse tesi di Raina e La Ferla, e dichiarando un percorso politico da protagonista insieme a questa civica. Peraltro Bertoni si è premurato a negare sui social le voci del suo incontro al Circolo nautico, per quanto diffuse privatamente nei corridoi dell’opposizione. Ora da Augusta vera si dice che non è “socio”, definizione davvero singolare per gli aderenti a un partito politico: perché dà l’idea di chi vuol tenersene i voti, senza farlo contare nulla.

PER APPROFONDIRE: Augusta, no a Campo largo sfascia Sud chiama nord: addio da La Ferla e Raina
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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