Augusta, biblioteca Gianni D’Anna: scuola educa alla stampa libera CULTURA ERROR404.ONLINE di Massimo Ciccarello Scritto domenica, 11 Maggio, 2025 08:45 Ultimo aggiornamento martedì, 3 Giugno, 2025 14:22 AUGUSTA – “La biblioteca scolastica oggi dedicata a Gianni D’Anna è proprio accanto l’aula magna intitolata a Giuseppe Fava, e non è affatto un caso”. La dirigente Maria Giovanna Sergi, l’8 maggio, non può fare migliore sintesi quando spiega il perché di questa nuova intitolazione nel plesso Todaro. Che serve a ricordare il lavoro del giornalista augustano, improvvisamente scomparso nel 2018, mortalmente logorato dal malaffare mimetizzato nelle istituzioni dello Stato. L’Istituto comprensivo, che porta il nome di un altro concittadino illustre nel campo della ricerca scientifica, ha voluto dedicare lo spazio riservato alla lettura e alla creatività culturale proprio al cronista che ha illustrato Augusta nella ricerca della verità. Una linea editoriale che alla fine lo ha reso vittima di quello stesso bavaglio, endemico nella Sicilia dei “gattopardi”, che colpisce ogni giornalismo dalla schiena dritta. Sul direttore della rivista “i Siciliani” venne steso quello di piombo sparato dalla mafia catanese, sul direttore di Augustaonline fu usato l’inchiostro sulle carte bollate firmate dal “Sistema Siracusa“. Fava e D’Anna però continuano a non tacere, le loro targhe ora raccontano alle nuove generazioni dei siciliani che non si sono piegati. Stanno affiancate, al piano alto della scuola che per prima in città ha piantato l’Albero della legalità, in ricordo del giudice Giovanni Falcone. “Seppe interpretare il giornalismo con libertà di pensiero e di espressione, sempre al servizio della comunità”, recita la dedica che tramanda l’impegno professionale e civile del reporter locale. Che nel 1992 fu pioniere delle notizie diffuse online, e nel 2009 “inventò” la critica graffiante di Punteruolo rosso, incisiva al punto da diventare persino un movimento politico quattro anni dopo la sua scomparsa. PER APPROFONDIRE: Giornata mondiale libertà di stampa, una foto che racconta il perché La Todaro intitola la sala lettura al giornalista vittima del Sistema Siracusa. C’erano tutti nella cerimonia di intitolazione della biblioteca scolastica a Gianni D’Anna, con un centinaio di alunni assiepati nel teatro interno per ascoltare il discorso dei docenti, fra i quali la stessa vedova Liana Di Franco. C’era l’amministrazione comunale, che ha già deliberato di dedicare al giornalista un viale panoramico dei giardini pubblici, rappresentata dal vicesindaco e assessore all’Istruzione, Biagio Tribulato, e dal sindaco Giuseppe Di Mare arrivato insieme al comandante della stazione carabinieri, Paolo Cassia. C’erano tutti i redattori, i direttori e gli editori delle testate locali, insieme alla web tv per lo streaming del concerto organizzato dagli studenti. Non c’era però “Punteruolo Rosso”, che insieme al direttore D’Anna costituiva la redazione di Augustaonline. Nessuno ha invitato il testimone superstite di un metodo di lavoro giustamente celebrato, ma opportunamente accantonato nella commemorazione. Perché, alla fine, il giornalismo che non s’inginocchia piace solo quando non può più dare fastidio ad alcuno. E così tocca ancora alla cronaca del dietro le quinte il compito di accendere una luce, su ciò che i riflettori dell’ufficialità hanno lasciato nell’ombra perdendo l’occasione di ricostruire un periodo oscuro, sempre pronto a ripresentarsi appena l’illuminazione si smorza per calcolo o insipienza. PER APPROFONDIRE: Siracusa, troppi cronisti minacciati: Unci apre la sezione-scorta Il cronista pioniere nell’informazione online: la rete per denunciare il malaffare in città. E’ proprio quel “Sistema” poi certificato da inchieste giudiziarie sconvolgenti, ad avere involontariamente partorito Punteruolo Rosso. “Nei primi anni Duemila ero segretario dell’Udc – ricorda Domenico Tringali, che scriveva dietro quel pseudonimo – e quel ruolo mi ha portato in rotta di collisione con certi metodi che si stavano affermando in alcuni ambienti del centrodestra. Quando l’aria si è fatta troppo irrespirabile, per tutti, mi sono state consigliate le dimissioni. Gianni, cronista di strada sempre attento al contesto, ha voluto approfondire la mia rinuncia alla segreteria. In quella chiacchierata è nata l’esigenza di fare qualcosa, e farla attraverso l’informazione senza veli. La rubrica d’opinione controcorrente nasce da una sua intuizione, prendendo il nome dall’insetto che in quegli anni stava distruggendo le palme”. E’ una pungente critica politica bipartisan, che scava nel Palazzo del potere e non risparmia nessuno, resa ancora più intrigante dal rigoroso anonimato sull’autore. “Mi lasciava totalmente libero, controllava solo che il linguaggio restasse entro i limiti deontologici“. Il boom di lettori è immediato, termometro dell’esigenza di un giornalismo che si sottrae al dilagante copia-incolla dei comunicati. E che non si genuflette al potere. Intollerabile, per chi è abituato a piegare tutto e tutti, per chi fa e disfa nell’ombra arricchendosi mostruosamente. PER APPROFONDIRE: Augusta, ombre sul voto. Piscitello: candidati parlino sul “Sistema Amara” “Colpevole di libertà di stampa”: l’assoluzione postuma dopo 12 anni di calvario giudiziario. sopra la commemorazione di Liana Di Franco al teatro Giuseppe Fava, in copertina la scopertura della targa col sindaco Giuseppe Di Mare. L’inchiesta “Mare rosso” sul mercurio delle industrie gettato a mare, e finito nei capelli delle gestanti attraverso i pesci comprati al mercato, accende una speranza di giustizia. Ma quando il direttore di Augustaonline critica la sorprendente e improvvisa archiviazione, quella stessa “giustizia” lo trascina sul banco degli imputati. Ci resterà per 12 anni, “colpevole di libertà di stampa”. La Cassazione ne riconoscerà la piena innocenza quando già non c’è più, stroncato dopo la botta di sangue scatenata dall’ennesima notifica per il costoso calvario giudiziario che l’ha svenato. L’assoluzione arriva quando i protagonisti diretti e indiretti della persecuzione, diventano protagonisti anche nel più grosso scandalo che ha investito la magistratura italiana. “Aveva contribuito a fondare Augusta photo free lance e l’Hangar team per il recupero del monumento, era immerso nella vita della collettività, ne difendeva il patrimonio storico e culturale, combatteva lo scempio ambientale, dava voce a chi non ne aveva”. Il collaboratore di redazione, rimasto rigorosamente un nom de plume fino a quando il giornale è stato online, ha un’ombra di malinconia. Ricorda infatti come il direttore del “facciamo qualcosa” si è dovuto “imporre un rallentamento”, quasi presagisse che un’altra botta non l’avrebbe retta, lasciando orfana città e famiglia. PER APPROFONDIRE: Eni: danni dal Sistema. E Amara le paga una pagina su Repubblica “Punteruolo rosso”, la collaborazione di redazione rinata come partito politico. “Punteruolo Rosso è morto con Gianni”, sussurra Tringali, tornato a fare l’ingegnere industriale senza più sconfinamenti nel giornalismo. Almeno fino a quando lo spirito di Augustaonline ha ripreso a agitarsi. L’intervista in loving memory vorrebbe chiuderla qui. Ma se un giornale è stato qualcosa in più di un foglio stampato, sia pure in formato elettronico, se è stato soprattutto una piccola comunità di valori e un grande laboratorio di impegno civile, allora raccontarne la storia non può fermarsi al momento in cui va offline, nel 2019. Specialmente se accade che il redattore superstite avverte “la necessità di tornare a incalzare la politica con la critica irriverente”. L’insetto scava palmeti tre anni dopo esce dal bozzolo e su Facebook si trasforma nell’Edicolante, pagina di informazione satirica dal successo social immediato e dilagante. Il silenziatore entra nuovamente in azione con le solite carte bollate, ma D’Anna non è morto invano e la voce non si abbassa né suoi costi degli spettacoli del Comune, né sulle agenzie degli artisti. Anzi, a ottobre 2024 il megafono diventa Edicola libera, “primo movimento politico locale che nasce dall’informazione di opinione”. Cosa vuole fare l’ha detto in quella occasione, e riassumerlo non serve al racconto sulla nuova biblioteca scolastica al giornalismo martire dell’impegno. PER APPROFONDIRE: Augusta, concerti d’oro per San Domenico: l’Edicolante canta la sveglia ai moderati Domenico Tringali: l’impegno civile in Augustaonline e quello politico in Edicola libera. Domenico Tringali, “Punteruolo rosso”. Ma la turbolente cronaca di questi giorni sul dopo elezioni al Libero consorzio, impone comunque qualche domanda all’esponente politico, altrimenti il giornalismo va a confondersi con la letteratura. “L’elettorato è frastornato – si convince a rispondere Tringali –. Da un lato apprezza l’attivismo di una giunta politicamente plurale, agevolato sia dalle capacità amministrative dei singoli, sia dalle consistenti risorse investite nella comunicazione. Ma c’è pure un evidente bisogno di valutare alternative a Di Mare, anche nella sua stessa coalizione, dalla quale hanno lamentato spesso sulla stampa la mancanza di qualsiasi riunione di maggioranza. Se l’avessero fatta, sicuramente non ci sarebbe stata la traumatizzante bocciatura del capogruppo Marco Niciforo alla Provincia. Alla fine il voto ponderato ha solo certificato che il sindaco, per l’ennesima volta, non rispetta i patti. A livello provinciale è uscito indebolito, e la città con lui. Il fatto che ora si profili un ripescaggio di Niciforo tramite Peppe Carta, dimostra solo che è lui a svolgere un ruolo fondamentale per Augusta. I miei rapporti col deputato regionale di Grande sicilia? Ottimi. Come con altri della maggioranza“. PER APPROFONDIRE: “Di Mare o chi altri voti?”: Edicola libera denuncia il sondaggio spia Roma Caput Mundi, ancora di più nell’anno del Giubileogiovedì, 12 Giugno, 2025Se l’approccio alle nuove esperienze è quello giusto, allora persino sfidare la Roma del Giubileo può trasformarsi in un’impresa possibile. Roma è la città che più di ogni altra soffre il fenomeno dell’overtourism. Questo… Augusta, Stella sceglie la Dc: Cuffaro entra in maggioranza Di Marelunedì, 9 Giugno, 2025AUGUSTA – C’è pure la Democrazia cristiana di Totò Cuffaro nella maggioranza che sostiene il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare. 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