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Augusta al voto premia 5 Stelle e Lega, Bartolo mette in crisi il Pd

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   20:47

AUGUSTA – Se c’è un partito che ad Augusta ha “vinto” incontestabilmente le Europee 2019, sicuramente è quello astensionista. Perché è proprio con quel 61,2 per cento di augustani rimasti a casa disertando le urne, nonostante il clima scoraggiasse scampagnate, che ogni forza politica dovrà fare i conti per le Comunali del 2020. Le elezioni più disertate nella storia repubblicana della città, comunque, alcune cose le hanno dette. La prima è che i 5 Stelle sono un punto di riferimento inscalfibile per l’elettorato locale, nonostante gli evidentissimi problemi della loro amministrazione. La seconda è che la Lega si conferma soggetto senza il quale nessun centrodestra è pensabile, se vuole veramente essere competitivo. La terza è che il Pd è imprescindibile per il centrosinistra, ma solo se mette in campo candidati chiaramente estranei al suo attuale establishment.

M5s arretra ma resta molto sopra la media regionale.

Molti si aspettavano un tonfo pentastellato, in linea col dato nazionale. Invece c’è stato solo un fisiologico arretramento rispetto alle regionali e alle politiche dell’anno scorso, che li hanno attestati a un solido 35,5 per cento. In termini quantitativi sono oltre 4 mila e 200 voti di zoccolo duro, che la maggiore affluenza delle Comunali è in grado di incrementare fino a un sicuro ballottaggio. “Grazie Augusta, i nostri numeri ci danno ancora una volta ragione”, ha subito commentato la sindaca Cettina Di Pietro. Apparentemente sembra lanciata verso il tentativo di un bis a Palazzo. Sempre che non indichino la nascita di un’opposizione interna i 780 voti presi da “Iena” Giarrusso, arrivato a un’incollatura degli 869 andati al candidato di bandiera Ignazio Corrao.

La sindaca Cettina Di Pietro con Luigi Di Maio, il risultato europeo la spinge verso il bis
(in copertina, l’indipendente Pietro Bartolo supera la collaudata dem Caterina Chinnici)

Di Mare già in corsa per il 2020 lancia la sua terza lista.

In realtà l’elettorato grillino è troppo indefinito, per essere inscatolato nelle logiche valide per gli altri partiti. Lo dimostra l’elevatissimo numero di croci messe alla sola lista, senza alcuna preferenza espressa. “Significa che alle Europee funziona il brand, ma alle comunali peserà il consenso personale”,commenta Peppe Di Mare. Con la federazione #perAugusta è il primo ad essere ufficialmente in corsa per la sindacatura 2020, e il 31 maggio terrà a battesimo la terza lista “100 per Augusta“. Che si andrà ad aggiungere alla casa madre CambiAugusta, nella quale è stato eletto in consiglio, e ai giovani di Destinazione futuro.

Contro un asse sovranista la carta del dialogo con tutti.

“Alle europee si vince in tivù, alle comunali nel territorio”, spiega il consigliere. Che ora però si trova il problema di una Lega arrivata al 23,8 per cento. Insieme con FdI, balzata all’8,1, c’è un polo sovranista che sicuramente erode il suo tradizionale bacino di elettorato moderato nel centrodestra. Di Mare parla del suo “progetto civico che guarda a tutti, non solo da una parte”.Un deciso spostamento al centro, che non esclude nemmeno un dialogo coi Democratici. Sicuramente lo tenterà con Marco Niciforo, che sta staccando la sua Augusta 2020 da “un Partito democratico localmente ancorato alle solite figure elettoralmente perdenti”.

I risultati di Lega e FdI fanno spostare al centro Peppe Di Mare

Niciforo cerca spazio a sinistra ma con un nuovo Pd.

Per questo aspirante sindaco del centrosinistra“c’è necessità di un Pd forte e serio”. Ma deve darsi una dirigenza rinnovata. E l’eccezionale risultato di Pietro Bartolo sembra dargli ragione. Coi suoi 746 voti ha spinto la lista dei dem al terzo posto in città, col 16,2 per cento. Il nuovo eurodeputato si era presentato da indipendente, eppure ha sorpassato le uscenti Caterina Chinnici, arrivata a 628, e Michela Giuffrida, fermatasi a 252. Il medico di Lampedusa è stato supportato da Centopassi e Articolouno, materialmente rappresentati da Giancarlo Triberio. Come già accaduto per le regionali, il consigliere ha puntato con successo su candidati che esprimono il “sentire” dell’elettorato di quell’area.

Triberio s’intesta il voto a Bartolo: vincenti i valori.

“Risulta vincente il connubio fra valori e progetto serio”, dice il capogruppo del Centrosinistra. Giudica quel risultato “un segnale chiaro che indica la strada da cui bisogna ripartire”,considerato che il simbolo del “Restiamo umani” si è lasciato alle spalle eurodeputate d’esperienza sostenute dall’apparato. E sembra lanciare un messaggio in codice al Pd, quando sostiene la necessità di “uno schieramento nuovo e solido, in grado di creare uno spazio politico forte e strutturato”. In pratica un invito a rinnovare una dirigenza locale troppo ingessata, che imprigiona i Democratici nel recinto del “vecchio”. Anche se i 1.921 voti possono farli pensare diversamente.

Marco Niciforo prova a ricreare il centrosinistra partendo da Augusta 2020

FdI canta vittoria ma pesano i voti fluttuanti di Cannata.

Lo stesso problema, stando ai numeri, sembra averlo Fratelli d’Italia. Il coordinatore cittadino Enzo Inzolia esulta per i 960 voti ottenuti, che “hanno quasi raddoppiato le percentuali rispetto le politiche”. Ma in quella cifra pesano i 421 consensi di Luca Cannata, sindaco ad Avola ma con evidentissimo seguito ad Augusta. Anche se nel futuro resterà con Giorgia Meloni, non è detto che lo faranno pure quei consensi.

Inzolia: coi leghisti siamo chiamati a confrontarci.

In ogni caso, per FdI un asse con la Lega sembra uno sbocco naturale.“Sono due forze chiamate a confrontarsi senza idee preconcette”, ammette Inzolia. Secondo il quale “il civismo sembra stare per tramontare”. Ma tornare alle logiche da partito nazionale può avere delle ricadute locali. I leghisti stanno al governo coi grillini, e le due percentuali europee sommate fra loro partorirebbero un sindaco portato certamente al ballottaggio. Ma il presidente del circolo salviniano, Massimo Casertano, non sembra d’accordo. “Le alleanze non si fanno sulla base di calcoli aritmetici”, spiega. Constatando che “alla luce del loro modus operandi, non c’è alcuna delle condizioni idonee per un’intesa”.

Giancarlo Triberio e Giovanni Cafeo con Pietro Bartolo, scommessa risultata vincente.

Casertano cerca di ritagliarsi un centrodestra su misura.

Per l’esponente di “Salvini premier“, la Lega “deve pensare a condividere una candidatura con le forze che si riconoscono nel centrodestra”. Chiude le porte a Di Mare, perché è visto come “una candidatura preconfezionata”. E nega di puntare alla nomination, almeno per il momento. Anche perché sulla eventuale leadership d’area potrebbero fargli pesare i 540 voti andati a Francesca Donato, scelta alla vigilia per contare il peso specifico della nuova dirigenza. Un buon risultato, preso a sé. Ma schiacciato dai 1.703 voti andati al leader nazionale, su un totale di oltre 2 mila e 800 alla lista. Casertano però non ci sta a ridimensionare il successo della sua campagna ventre a terra, e snocciola cifre che collocano il circolo augustano fra quelli con la migliore performance, sia in provincia che in Sicilia.

Il tonfo di Forza italia e dei suoi vecchi leoni.

Quale centrodestra possa venire fuori dai risultati ottenuti dalle dirigenze locali, al netto dell’effetto trascinamento che inquina il dato europeo, è però tutto da vedere. Forza Italia ha perso per strada 500 voti, fermandosi a 1.077. Ma dentro il suo 9,9 per cento, quarto partito d’un soffio sopra FdI, ci sono le 249 preferenze di Saverio Romano. Sul quale sono confluiti i fedelissimi di Raffaele Lombardo, non esattamente un berlusconiano inossidabile. Mentre qualche vecchio leone forzista che si faceva contare su Gabriella Giammanco, si è fermato a 82 voti.

Enzo Inzolia e il gotha di FdI sognano un polo sovranista con la Lega augustana.

In alto mare le coalizioni anti-grilline.

I berlusconiani non pesano più come un tempo, stando a percentuali e preferenze. I meloniani hanno i dati dopati da un sindaco forestiero, dall’incertissima collocazione futura. I leghisti sembrano tirati più dal leader nazionale, che dalle proprie forze. Messi insieme possono azzoppare il neo-centrismo della federazione Di Mare, ma non sostituirla. Nel centrosinistra non stanno messi meglio. Fuori dal Pd di Nicola Zingaretti non c’è spazio per avventure credibili. Dentro però c’è il problema della dirigenza, superata da qualche Robin Hood tutte le volte che si è scontrata con candidati outsider incarnanti la sinistra dei “valori”.

Alleanza col M5s? “Non ci sono i presupposti”.

Niciforo potrebbe essere tentato di puntare sui 5 Stelle, cavallo che appare ancora vincente. Anche perché il Movimento è orientato ad abbandonare la linea del no-alleanze, per aprire a intese elettorali con liste civiche. Però il leader di Augusta 2020 dice che“occorrerebbe un cambio di passo, e al momento non ci sono i presupposti”. D’altronde con quello zoccolo duro, che gli ha valso una percentuale superiore alla media provinciale e molto sopra il 31,1 regionale, i grillini augustani non hanno necessità di far salire qualcuno sul loro carro. Per evitare lo scontato Di Pietro-bis, solo una “santa alleanza” di tutte le forze d’opposizione potrebbe tentare un terno secco alle comunali. Ma questa, al momento, è solo fantapolitica. 

Il circolo leghista di Massimo Casertano vince ma non convince.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

2 thoughts on “Augusta al voto premia 5 Stelle e Lega, Bartolo mette in crisi il Pd

  1. Molti dei voti alla Lega ad Augusta mi apparte5. In molti mi hanno chiamato dicendomi di aver fatto il loro dovere votando Salvini perché pensavano che io fossi ancora nella Lega. All’ interno molti sono i malumori. Se si consid5che queste elezioni servono per contarsi i 540 voti sono a mio modesto parere un flop colossale. Considerato che il sottoscritto alle regionale superò senza un armata i 650 voti in accordo con Fratelli d’Italia. È la dimostrazione che alla fine il popolo sa tutto di tutti, ed il circolo di Casertano e Salmeri è fallito numericamente. Si vocifera che Salmeri affiancato da Nilo settipani e qualche altro suo fedelissimo della prima ora vogliono detronizzata Casertano.

    1. Gentile lettore, questo giornale rispetta tutte le opinioni. Questa volta però dobbiamo puntualizzare che i voti “appartengono” agli elettori che li hanno espressi liberamente, e a nessun altro. Se invece intende che sono il “risultato” del suo impegno politico, possiamo solo registrare questa valutazione senza aggiungere alcun ulteriore commento rispetto a quanto già riportato nell’articolo. Il resto sono illazioni di cui daremo puntualmente conto se, e quando, troveranno conferma nei fatti. Al momento, tuttavia, restano solo valutazioni personali che restano estranee al contenuto del pezzo pubblicato.

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