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Penisola Sorrentina: ancora pompe di benzina al posto degli aranceti

Ultimo aggiornamento venerdì, 28 Aprile, 2017   18:38

E’ da anni ormai che l‘associazione ambientalista WWF Penisola sorrentina capeggiata dal suo presidente Claudio d’Esposito lancia un grido di allarme: si sta distruggendo un patrimonio ambientale per far posto a pompe di benzina e garage interrati. E così al posto degli agrumeti così caratteristici di questo paesaggio, ora si possono “ammirare” solo spianate di cemento dove hanno trovato posto box auto e distributori. L’ultimo saccheggio in ordine di tempo è la realizzazione dell’ennesimo distributore nel comune di Piano di Sorrento. Il Wwf ha denunciato ancora una volta alla Procura di Torre del Greco lo scempio che è  sotto gli occhi di tutti.

“È pazzesco quello che sta succedendo: ancora due mega pompe di benzina e l’una di fronte all’altra – dichiara Claudio d’Esposito – neanche fossimo sul casello autostradale e stiamo aspettando che ne arrivi una terza. La cosa assurda è che lo stesso regolamento comunale di razionalizzazione dei carburanti all’art.39 delle norme di attuazione, riprendendo quanto previsto dall’allegato alla Delibera Regionale 8835/99, recita che nella costruzione degli accessi degli impianti “la distanza da incroci e da accessi di rilevante importanza non deve essere inferiore a ml. 95. Invece chiunque può constatare come, contrariamente a quanto previsto, l’impianto autorizzato è posto ad appena 34 metri dall’incrocio con via Cavone”. Il permesso di costruire è stato rilasciato alla OSA s.p.a. per la delocalizzazione dell’Impianto di Distribuzione dei Carburanti Esso da via Bagnulo a via dei Platani.Il progetto della pompa di benzina a Piano di Sorrento

Il WWF già all’apertura del cantiere inviò ai responsabili del comune e ai carabinieri una “Richiesta di Revoca in Autotutela del Permesso di Costruire”. Ma la risposta fu che tutto era in regola. Contrariamente a quanto sostengono gli ambientalisti: il progetto di costruzione della stazione di rifornimento carburante, che ha già comportato la distruzione di un aranceto e l’ennesima grave cementificazione del suolo, è in difformità sia al regolamento comunale che alle norme sulle limitazioni della viabilità e sicurezza stradale. Ma intanto il progetto sta andando avanti.

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