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Pafos, Cipro: dal mito di Afrodite alla capitale europea della cultura 2017

Pafos, Cipro: dal mito di Afrodite alla capitale europea della cultura 2017

Ultimo aggiornamento mercoledì, 29 Maggio, 2019   19:54

Pafos, terra mitologica cipriota dove sarebbe nata la dea Afrodite e patrimonio Unesco dal 1980 grazie alla sua area archeologica che va dal preistorico al Medievo. E’ stata nell’anno 2017 la capitale europea della cultura, insieme alla città danese di Aarhus. La Valletta, capitale dell’isola di Malta, lo sarà ora per il 2018.

Durante tutto quest’anno l’antica citta cipriota è stata al centro di diversi eventi dai Berlin Philarmonic a Goran Bregovich. Un ricco cartellone dove al centro di tutto c’è stato il tema per cui è stata anche scelta: mito, storia e paesaggio. Il filo conduttore: “Linking continents, Bridging cultures”. Perché nella storia Pafos è stata una città-ponte tra culture diverse, grazie alla posizione strategica nel mar Mediterraneo.

Gli eventi articolati durante la sua avventura da “capitale europea della cultura” in tre macro aree: “Myth and Religion”, “World Travellers” e “Stage of the Future”. Già fare un viaggio a Cipro, tra le due diverse aree divise da quella “striscia verde” che divide la parte turca da quella greca, è attraversare storia, tempo, e due “nazioni diverse” contemporaneamente. Un muro che dal 1964 divide anche culturalmente l’isola.

Pafos ha contributo da sempre a ben rappresentare Cipro come crocevia del Mediterraneo. Qui si trova un concentrato di storia e mitologia. Lo sviluppo e la crescita delle città cipriote è stata di pari passo con la fondazione di una serie di santuari che nonostante le continue modifiche si sono conservate fino ad oggi, come è il caso del tempio di Afrodite di Palaia Pafos.

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Aphrodites' Temple (#Cyprus)

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Poi c’è il cosiddetto periodo “geometrico” (tra il IX e il VII secolo a.C.) che rappresentò per l’isola un’epoca di isolamento ma anche di conservazione come le imponenti tombe dei Re, dove venivano sepolti anche i cavalli e i re dei nobili secondo un’antica usanza orientale. Le antiche tombe, maestose, incredibilmente intatte grazie anche alle sepolture sotterranee scavate nella roccia del III secolo, sono state costruite ad un passo dal mare e ciò, secondo un’antica leggenda, per consentire alle anime dei morti di traghettare più facilmente nell’aldilà.

Questo parco archeologico di Kato Pafos è uno di quei luoghi da non perdere: va dall’età preistorica al Medio Evo con i suoi pavimenti preziosi a mosaico della Casa di Dioniso, alla villa di epoca romana con le raffigurazioni di scene della mitologia classica. E poi il mosaico dell’eroe ateniese che si trova nella casa di Teseo, l’Odeon del II secolo.

E in zona più vicino alla movida con il suo lungomare, un’altra incredibile area archeologica con la Basilica paleocristiana Panayia Chrysopolitissa del XIII secolo che custodisce la colonna detta della flagellazione di San Paolo. Qui l’apostolo predicò il cristianesimo e attorno ad una colonna – ancora oggi in piedi – venne torturato fino a morire. Dalla storia del cristianesimo si passa poi, come in un baleno, alla mitologia di Afrodite, la dea della bellezza nata secondo la leggenda dalla spuma del mare proprio su queste coste in località Petra tou Romiou. Attraversare la sua costa può essere un viaggio nella storia dell’immaginario.

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Maria Rosaria Sannino
Giornalista professionista, cronista, reporter di viaggi, appassionata di fotografia e reportage.
http://www.twitter.com/mrsannino

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