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Il “miracolo laico” ne I limoni di Eugenio Montale

Ultimo aggiornamento giovedì, 30 Maggio, 2019   19:18

I limoni” di Eugenio Montale è il testo d’apertura della raccolta “Ossi di seppia”. Ed è anche tra le poesie più note del premio Nobel. Il limone, questo frutto dalle molte proprietà che cresce in molte aree del Mediterraneo e che trova in Costiera amalfitana il suo habitat ideale, è stato l’esempio fisico del “manifesto” poetico dello scrittore. I limoni simboleggiano il bello della vita. Già il suo colore dona positività e speranza, nel freddo grigiore di alcuni giorni cupi e monotoni. Dietro ad una quotidianità che stanca, possiamo intravedere improvvisamente il “giallo dei limoni”, questo colore che comunica gioia, voglia di vivere. Basta già vedere i terrazzamenti coltivati in Costiera amalfitana, quando in piena stagione si esaltano con questo colore, ed è già una bellezza che riempie il cuore a chi vi abita e ai visitatori.

Ed è proprio Montale, in un linguaggio aulico, ad averci donato un messaggio: non stancare mai di aspettare questo miracolo “laico”, qualunque cosa accada. Ed ogni volta che vedremo il “giallo del limone” ci ricorderemo di questa poesia…

La pioggia stanca la terra, di poi; s’affolta

il tedio dell’inverno sulle case,

la luce si fa avara – amara l’anima.

Quando un giorno da un malchiuso portone

tra gli alberi di una corte

ci si mostrano i gialli dei limoni;

e il gelo dei cuore si sfa,

e in petto ci scrosciano

le loro canzoni

le trombe d’oro della solarità.

(Eugenio Montale, I limoni, vv. 40-49)

 

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