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G7 Taormina: tra disagi e lavori in corso, il turismo ne beneficerà

Ultimo aggiornamento giovedì, 9 Aprile, 2020   01:27

E’ una città che si sta rimettendo a lucido, e che appare già blindata con i militari che perlustrano le stradine. Chi visita Taormina in questi giorni, non può non notare il fermento che si respira. La città siciliana in provincia di Messina, che ospiterà l’incontro del G7 il 26 e 27 maggio, vivrà una seconda vita. D’altronde i 14 milioni e passa di finanziamenti non sono bruscolini, nonostante sia evidente il forte ritardo con cui sono iniziati i lavori. E se ci sono disagi ora, ne beneficerà senz’altro poi l’intera area, anche se è da sempre tra le mete turistiche più visitate in Italia. Nella sua conformazione geografica assomiglia un po’ a Ravello, Costiera amalfitana, grazie sia alla sua posizione che sembra sospesa su una roccia, tra mare e monti con l’Etna che fa da sfondo e la bellezza del suo teatro antico; sia alla sua storia turistica che l’ha vista già da fine Ottocento meta dei nobili europei, come gli Hohenzollern e i Windsor, e poi i divi di Hollywood dal dopoguerra in poi. Intanto l’occasione per darsi un restyling l’ha colta a volo. Però non fino in fondo se si considera che già da luglio 2016 si sa di questo grosso evento, annunciato da Renzi, che catapulterà Taormina sotto i riflettori internazionali. Ma i veri lavori sono solo iniziati da poche settimane.

Taormina città blindata in occasione del G7

E allora come arrivi nei pressi dell’Isola Bella tra le spiagge più scenografiche nel mar Ionio – non si possono non notare i diversi cantieri in corso. Manto d’asfalto da rifare, guard rail da sostituire, verde pubblico da sistemare, fiori da piantare, muri da imbiancare, strutture pubbliche da rimodernare, eliporti da sistemare, funivia da rimettere a nuovo. I sette “Grandi della terra” (Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Canada) dovranno ammirare la “perla del mediterraneo” nel suo look più smagliante. Intanto il Palazzo dei Congressi con i suoi 998 posti a sedere – qui è previsto il concerto in caso di pioggia – progettato negli anni ’70, per il ritardo dei lavori, avrà (solo) un piccolo restyling. I 90 alberghi, di cui 11 a cinque stelle, nei giorni del G7 perderanno i turisti, ma ne guadagneranno con gli oltre mille delegati, gli uomini della sicurezza, i 2500 giornalisti accreditati, i più di 2000 componenti delle forze di polizia.

Taormina, i lavori al Palazzo dei Congressi

Il presidente degli albergatori, Italo Mennella, può già esserne soddisfatto, se poi ci aggiungi il grande ritorno di immagine. Soddisfatto lo è già il sindaco, Eligio Giardina, che già sta pensando al dopo G7. Ai turisti che arriveranno ancora di più, alle copertine ed articoli di giornali che racconteranno senz’altro della bellezza di Taormina e faranno venir voglia di visitarla. Tutta promozione gratis.

Taormina, i lavori al Palazzo dei Congressi

E non importa quanti disagi ci sono ora, alle bizzarrie delle richieste dello staff di Donald Trump, e al fatto che tutta la città sarà zona rossa e inavvicinabile. I commercianti anche se incasseranno magari poco in quei due giorni, si vedranno raddoppiati gli affari nei prossimi anni. E’ come quando Napoli nel 1994 ospitò il G8: ancora oggi si vedono gli effetti. Anche se in quell’occasione furono realizzate delle vere e proprie modifiche nel centro città, che apparve da subito più bella. E se anche i ritardi dei lavori sono evidenti, si è mossa in tempo quella della sicurezza: militari nelle strade, carabinieri e Guardia di Finanza che controllano gli accessi. E per i residenti, un pass che gli garantirà almeno di poter ritornare a casa. Ma cosa si discuterà e deciderà durante il G7, sembra avere ora poca importanza.

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