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Dossier Legambiente: l’acqua imbottigliata non è migliore. In Campania aziende con canoni irrisori

Ultimo aggiornamento mercoledì, 2 Maggio, 2018   17:19

Legambiente e Altreconomia e il  dossier “Acque in bottiglia. Un’anomalia tutta italiana”

Occorre sfatare il falso mito che l’acqua imbottigliata sia migliore e più controllata di quella del nostro rubinetto, ma soprattutto svendere questa preziosa risorsa a costi praticamente irrisori, una media di appena 1 millesimo di euro per ciascun litro imbottigliato – ha dichiarato Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua che si ricorda il 22 marzo -. La nostra proposta è di applicare un canone minimo a livello nazionale di almeno 20 euro al metro cubo, cioè 2 centesimi di euro al litro imbottigliato. Una cifra comunque ancora bassa, ma già dieci volte superiore a quella attuale e che permetterebbe ad esempio alla sola Regione Campania introitare almeno 37 milioni di euro l’anno, rispetto ai due attuali. Fondi da reinvestire in politiche e interventi in favore dell’acqua di rubinetto e per la tutela di della risorsa idrica, oggi messa a dura prova anche dai cambiamenti climatici e dalle continue emergenze siccità”.

E così l’unico settore che non conosce crisi è quello dell’acqua in bottiglia. Un giro d’affari stimato intorno ai 10 miliardi euro all’anno, con un fatturato per le sole aziende imbottigliatrici che i rapporti di settore stimano in 2,8 miliardi di euro, di cui solo lo 0,6% arriva nelle casse dello Stato. In Campania le aziende ad esempio pagano canoni che raggiungono in media 1 millesimo di euro al litro (un costo di 250 volte inferiore rispetto al prezzo medio di vendita dell’acqua in bottiglia) così come attestano Legambiente e Altreconomia. Il dossier “Acque in bottiglia. Un’anomalia tutta italiana”, descrive la non sostenibilità dell’attuale modello di gestione della risorsa idrica e le carenze strutturali del nostro Paese. Legambiente chiede così che la concessione di beni comuni naturali e di pregio venga sottoposta ad attente regole di assegnazione e gestione, nonché a canoni adeguati in modo da evitarne abusi nell’utilizzo e rendite per pochi. 10 sono le concessione rilasciate in Campania per un totale di 513 ettari di aree date in affidamento.

Acque in bottiglia, un’infografica

Legambiente propone 20/euro/metrocubo come criterio unico nazionale, ovvero 2 centesimi al litro. Pur rimanendo due i criteri dei canoni utilizzati (ovvero quello legato alle estensioni delle concessioni e quello legato ai volumi imbottigliati), sono aumentati in questa regione gli importi corrisposti: da 38,66 euro per ettaro del 2014 a 39,11 euro/ha attuali e da 0,30 euro a 1,00 euro per metro cubo di acqua imbottigliata. Sono inoltre previsti molteplici criteri per la riduzione del canone del 50% tra i quali anche l’utilizzo delle aziende del vetro con modalità vuoto a rendere. Un’attenzione che fa sicuramente bene all’ambiente, peccato però che il prezzo al consumatore finale non cambi mai.

L’obiettivo di incrementare l’utilizzo dell’acqua di rubinetto e ridurre l’eccessivo uso di bottiglie di plastica è anche al centro dei recenti cambiamenti in atto nella legislazione europea, dalla Plastic Strategy alla nuova proposta di revisione della direttiva sulle acque potabili presentata lo scorso 1 febbraio, con una riduzione del 17% dei consumi di acqua in bottiglia di plastica e un risparmio conseguente per le famiglie europee pari a 600 milioni di euro l’anno. Intanto il consumo di acqua in bottiglia nel nostro Paese continua a crescere, con una produzione che oscilla tra i 7 e gli 8 miliardi di bottiglie all’anno.

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