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Dopo 100 anni ritorna Picasso a Capodimonte e Pompei

A Capodimonte e a agli scavi di Pompei arriva Picasso dall’8 aprile al 10 luglio. Nella reggia, per la prima volta a Napoli, si potrà così ammirare Parade, la più grande opera di Picasso: una tela di 17 metri di base per 10 di altezza, conservata al Centre Georges Pompidou di Parigi. L’Antiquarium di Pompei invece accoglierà i costumi del balletto disegnati dall’artista, che fu a Pompei nel marzo del ’17.

Il centenario del viaggio di Picasso in Italia diventa così un motivo di celebrazione del grande artista che insieme a Jean Cocteau lavorò con i Balletti Russi a Parade, con musica di Erik Satie. Si racconta che Picasso fu a Napoli due volte, tra marzo e aprile del 1917, e a Pompei.

Per l’occasione, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Soprintendenza di Pompei, il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Teatro dell’Opera di Roma, con il contributo della Regione Campania e attraverso la Fondazione regionale Donnaregina per le arti contemporanee e la società regionale Scabec, con la produzione e l’organizzazione di Electa, promuovono questa mostra a cura di Sylvain Bellenger e Luigi Gallo.

L’evento permetterà di sottolineare l’importanza dell’incontro diretto di Picasso con l’antichità a Pompei e soprattutto con la cultura tradizionale napoletana, aspetto totalmente nuovo negli studi picassiani.

E con Parade, il pittore cubista torna alla sua prima ispirazione legata al mondo del circo, rinnovando cìos l’interesse per la tradizione classica.

Le opere in mostra provengono da diversi musei e collezioni private fra i quali il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, il Musée Picasso Paris, il Museu Picasso Barcellona, la Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent, la Bibliothèque Historique de la Ville de Paris, la Maison Jean Cocteau, Milly la Forêt, la Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte (FABA), il Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e il Teatro dell’Opera di Roma.

La reggia di Capodimonte invece ospiterà nella sala da ballo il sipario Parade con una serie di eventi collaterali tra cui cinque concerti con il conservatorio San Pietro a Majella, una coreografia inedita dedicata al balletto di Rosalba Quindici, e un performance creata e interpretata da Valeria Apicella.

L’Antiquarium di Pompei accoglierà i costumi del balletto disegnati dall’artista, che fu a Pompei nel marzo del ’17. A conferma dell’influsso dell’iconografia teatrale sull’arte di Picasso e per celebrarne la passione per la maschera, i costumi saranno messi a confronto con una raccolta di maschere africane, insieme a una scelta di reperti archeologici dal sito, tra cui un gruppo di maschere teatrali, per la maggior parte inedite (antefisse, lastre a rilievo, erme, statue…).

Il confronto inedito fra i riferimenti antichi e l’arte nègre è sottolineato a Pompei dal magnifico bozzetto del quadro manifesto del cubismo Les demoiselles d’Avignon dipinto nel 1907 e esposto per la prima volta con grande clamore nel 1916.

Quest’estate il Teatro Grande di Pompei ospiterà il 27, 28 e 29 luglio due balletti con la coreografia di Leonide Massine: Parade su musica di Erik Satie e Pulcinella su musiche di Stravinskij, entrambi interpretati dai primi ballerini, solisti e corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma.

Parade nacque a Roma: questa immensa tela di 10,60 per 17,25 metri, dipinta con colori a tempera con la collaborazione del pittore italiano Carlo Socrate. Si tratta di un’opera lirica e malinconica assieme, di grande intensità emotiva. Sicuramente da vedere da vicino.

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