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Cilento, dopo trentadue anni di battaglie giù gli ecomostri di Montecorice

Ultimo aggiornamento mercoledì, 22 Marzo, 2017   12:55

La notizia che arriva dal Cilento dell’inizio degli abbattimenti degli ecomostri sulla collina delle Ripe Rossa ci dà enorme allegria e ci infonde nuova forza per continuare la nostra battaglia per la bellezza – così dichiara Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania –  che è la più grande risorsa del nostro Paese, e per il rispetto della legalità e soprattutto lancia un monito ai sindaci e alla classe politica su quale sia la strada giusta da perseguire perché ci dice che solo abbattendo gli abusi questo paese può tornare a far sorridere i suoi territori”.

E così dopo trentadue anni di battaglie di fronte ai giudici amministrativi, gli scheletri di quelle che dovevano essere delle ville saranno demoliti. Sono quattro strutture che dominano una delle aree più incontaminate del Cilento, la collina delle Ripe Rosse, a picco sul mare.

Ad seguire i lavori di demolizione è stato autorizzato lo stesso costruttore, Angelo Russo, in esecuzione di quanto stabilito dal Consiglio di Stato con la sentenza del 20 dicembre 2012, che ha confermato la legittimità di tutti gli atti emessi negli anni passati dal comune di Montecorice. I lavori potranno esse intrapresi non appena il costruttore Russo presenterà al comune la documentazione richiesta dall’amministrazione con la delibera numero 63/2013.

Intanto nell’arco delle ultime due legislature ci sono stati ben 18 tentativi di riaprire il condono, e anche  proposte di impedire alle Procure di eseguire gli abbattimenti.

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